Questo blog è stato creato dal sottoscritto per essere utilizzato come cavia da laboratorio in quanto, volendo erudirmi sull'utilità dei blog nella nostra moderna società schiava della tecnologia multimediale, ho preferito fare pratica piuttosto che rincretinirmi di teoria infusa e masticata da altri. Praticamente come se un ragazzo alle prime voglie "andasse per viali" invece di darsi all'onanismo di fronte ad immagini di ragazze ignude. Buona lettura di quel pochissimo che c'è a tutti.
2 apr 2009
L'apartheid in Suda....pardon, in Suditalia....
Foggia, Sudafrica 1988: autobus esclusivamente per immigrati visti i ripetuti episodi spiacevoli avvenuti. Che schifo: questo è peggio di qualsiasi episodio di razzismo "isolato", di qualsiasi discorso razzista e di qualsiasi minaccia di cannonare i barconi. Questo è mettere in atto il ghetto, l'apartheid, l'aberrante, l'orrore dell'essere umano: non riesco a convivere con te? ti escludo dalla mia vita..... Ps Scusate mi sono sbagliato: Foggia, Italia 2009.......
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Purtroppo, c'e sempre qualcuno che abita piu al sud di noi...
RispondiEliminaTani, la cosa mi ha turbato davvero tantissimo. Ti giuro che ho avuto una bruttissima sensazione, come di una cosa che non reputavo possibile al giorno d'oggi. Perche ripeto il caso isolato è "accettabile" perchè sta nella follia del singolo, anche l'esagitazione di un gruppo ci puo stare, ma non che un'amministrazione pubblica risolva un problema di ordine pubblico con una cosa del genere invece di usare la forza della legge e dell'ordine.
RispondiEliminaCaro Jeremy, ho deciso di lasciare un paese che amo anche piu del mio, anche perche ho capito in tempo dove sarebbe arrivato. E non ha ancora toccato il fondo. Quando a dieci anni di eta,mia figlia, la migliore della scuola in quanto studi, era ancora Debora l'albanese, e non Debora Cognome, ho capito che non aveva un futuro in Italia. E non mi sono mai pentito della mia scelta.
RispondiEliminaTani senza offesa, ma l'Italia è un posto in cui ti attaccano etichette normalmente.
RispondiEliminaAlle medie ero il "terrone", al liceo invece avevo un'altra etichetta, all'università un'altra ancora.
Dalle parti mie, in veneto, eri foresto, cioè straniero, anche se venivi dal paesino distante 5 km.
Jakala: il tuo discorso non fa una griza. Per lavoro l'ho girata tutta l'Italia(trane la Valle d'Aosta)e ho visto come funziona, ma vai a spiegarlo a una bimba di dieci anni...
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