Cari lettori, come base di partenza, anche le peggiori imprese hanno premesse "condivisibili". Certo è sempre il fine che dovrebbe indicare la via....
Dal "Paradiso Perduto" di John Milton:
"È questo il Luogo, la Terra, il Suolo" Disse allora l'Arcangelo perduto, "questo il seggio Che abbiamo ottenuto a cambio del Cielo'- questa lugubre oscurità In cambio di quella luce celestiale E sia, giacché Colui Che adesso è Sovrano può disporre e decidere Ciò che dev'essere giusto: tanto meglio più è lontano da lui, La cui ragione eguaglia, e la cui sola forza ha reso supremo Sui suoi eguali. Addio, Campi felici, Ove la gioia sempre s'intrattiene! Salute, orrori! salute, Mondo Infernale! e tu, profondissimo Tartaro, Accogli il tuo nuovo Padrone - qualcuno che reca un pensiero che non ha da cambiare per il Tempo o il Luogo. Il pensiero è luogo a se stesso, ed esso stesso Rende Paradiso l'Inferno, Inferno il Paradiso. Che importa il luogo, se io sarò ancora me stesso, E cosa mai dovrei essere, tutto e pur meno di Colui Che il Tuono ha reso grande qui almeno Saremo liberi; l'Onnipotente non ha edificato questo luogo per chi lo invidia, non ci ha portati qui: Qui regneremo sicuri; ed io ho scelto Il regnare, degna ambizione, seppur nell'Inferno: Meglio regnare all'Inferno che servire nel Paradiso....
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Possibilmente scrivete stronzate.