Questo blog è stato creato dal sottoscritto per essere utilizzato come cavia da laboratorio in quanto, volendo erudirmi sull'utilità dei blog nella nostra moderna società schiava della tecnologia multimediale, ho preferito fare pratica piuttosto che rincretinirmi di teoria infusa e masticata da altri. Praticamente come se un ragazzo alle prime voglie "andasse per viali" invece di darsi all'onanismo di fronte ad immagini di ragazze ignude. Buona lettura di quel pochissimo che c'è a tutti.
3 mar 2009
Voglio fare il giornalista....
La mia domanda parafrasando il tizio di Colorado Cafè è: pecchè?? Cosa porta una persona che sa benissimo che andrà a fare il menestrello e verrà pagato (quando??? quanto???) non per dare le notizie e per fare domande ma per non darle e per non farle. Perchè dovrebbe studiare, sacrificarsi per fare nella vita il vassallo del potente e padrone di turno, che esso sia essere umano, denaro o ideologia? Se vuole essere una voce critica (che non significa essere un bastian contrario ma semplicemente una mente libera da condizionamenti esterni)consiglio di restera sui blog, trovarsi un altro mestiere che lo mantenga e sperare che la gente non ascolti e legga la stampa istituzionale o para indipendente (Indymedia è più di parte e condizionata del Giornale o dell'Unità....) e che si crei finalmente un'opinione personale sui fatti, senza avere indottrinamento alcuno.
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Vuoi mettere vedere la firma apparire su un pezzo di carta da mostrare agli amici e ai parenti?
RispondiEliminaJak
Oddio, oddio, oddio: un altro lettore!!!! :-)))))
RispondiEliminaEffettivamente la tua teoria non è mica da scartare. Anche se non migliora di certo la situazione.
Stai inoltre trascurando l'importanza sociale di un giornalista nei piccoli paesi.
RispondiEliminaNel mio paese natale il giornalista che si occupava di cronaca locale, il classico trafiletto nell'edizione locale, aveva contatti con tutti i politici, faceva tutte le presentazioni pubbliche (dai dibattiti politici, alle mostre di artisti, ecc,ecc), per non parlare dei redazionali pubblicitari locali.
In altre parole esiste comunque un'indotto di attività collaterali più interessanti sia dal punto di vista economico sia culturale, che se fai lo scrittore di blog non ottieni.
Non lo trascuro, anzi lo trovo una delle poche motivazioni davvero ancora valide e dignitose per la professione. Certamente non per i collateral da presentatore della Sagra del pesce fritto.....
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